Surakousai... lo spazio blog di notizie e approfondimenti di SOS-Siracusa!!!





sabato 27 marzo 2010

A SIRACUSA IL VERDE PUBBLICO FAI DA TE...CHE FAI PER TRE!!!

Siracusa, città al quartultimo posto in tutta Italia per verde pubblico vede realizzarsi un piccolo spazio verde ad opera di un privato commerciante di Via Tisia.
Da sempre si parla di Siracusa come un conglomerato di cemento ed asfalto privo totalmente di spazi pubblici verdi, di parchi giardini e piazze dove potersi rilassare e prendere una boccata d'aria fruendo dei benefici effetti  che gli alberi, i fiori e la natura in generale hanno sulla nostra anima, mente e corpo.
Ed invece no!!! Siamo condannati a soffocare in quello che è diventato un dormitorio in continua espansione, da nord a sud, dal viale Epipoli fino all'Isola si sfrutta ogni millimetro del nostro territorio per edificare palazzi, cooperative, supermercati, centri commerciali, perchè tutti devono arricchirsi e per farlo l'unico modo imperativo è costruire e non si può pensare di lasciare libero uno spazio comune dove impiantare degli alberi e
magari una fontana, del prato con dei giochi per i bambini, perchè secondo il loro perverso modo di ragionare, sarebbero soldi persi. E' da questa consapevolezza che nasce l'iniziativa di un privato cittadino che con i propri mezzi ha deciso di riqualificare una piccola via abbandonata in piena Via Tisia. In barba a quanti, assessori, sindaci e rappresentanti si fanno propaganda per una aiula o una rotonda spacciandola per verde pubblico. Lo stesso verde pubblico che viene regolarmente abbandonato subito dopo la cerimonia ( provate ad andare a vedere come è ridotta l'aiuola d'ingresso dei monumenti ai caduti, grande vanto del G8).
Via Tisia PRIMA











                                                                                                                                                                              Via Tisia ADESSO

sabato 6 marzo 2010

SIRACUSA PATRIMONIO DELL'UNESCO???


Siracusa ( dal greco Surakousai ) nel 2005 è stata inserita nella lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco. E fin qui tutto bene, tutto bello... Ma ottenere un tale riconoscimento a livello mondiale, (utilissimo attrattore turistico se sfruttato nel modo giusto) non è come vincere la Champions League, non è un titolo acquisito da mettere in bacheca, ma un onore e riconoscimento che è stato conferito alla nostra città per il suo patrimonio storico-culturare-paesaggistico che deve essere salvaguardato, rivalutato, reso fruibile e conservato per tutte le generazioni a venire. Non è quindi un punto d'arrivo ma un punto da cui partire per programmare lo sviluppo della nostra città, fondato su un turismo eco-culturale e sostenibile.
Tale riconoscimento impone infatti, la redazione di un Piano di Gestione Unesco che rappresenta lo strumento operativo di salvaguardia e valorizzazione del nostro territorio e di cui ad oggi, nel 2010 ( termine ultimo per la presentazione dello stesso) non se ne vede traccia e se ne capisce bene il perchè. Infatti, mentre da un lato la scoperta di reperti archeologici blocca per mesi i lavori di rifacimento della carreggiata di Viale Luigi Cadorna o il completamento dell'allaccio del collettore fognario della Targia, dall'altra si autorizza a sversare più di 200.000 metri cubi di cemento per le nuove costruzioni in viale Epipoli e a Tremilia (creando giganteschi dormitori privi di qualunque tipo di infrastruttura e collegamenti urbani). Si autorizza, per la costruzione del famigerato porto turistico, l'interramento di una gigantesca area di mare del porto grande che oltre ad essere patrimonio dell'Unesco e stato dichiarato SIN (sito di importanza nazionale), così come la costruzione di un mega centro commerciale ai piedi del castello Eurialo (ex Fiera del Sud), di un enorme villaggio turistico in piena riserva del plemmirio e addirittura l'edificazione in una zona ad elevata valenza naturalistico-paesaggistica quale è quella dei pantanelli, appena sotto le due colonne del tempio di Giove, da dove ancora oggi, come ai tempi di Dionisio (430 a.c.) si domina l'intero ingresso del Porto Grande di Siracusa (area, quest'ultima, toponomasticamente soggetta ad elevato rischio idrogeologico). Bene...o dovrei forse dire "male"... il PRG (Piano Regolatore Generale) di Siracusa approvato qualche anno fa dalla giunta Bufardeci e oggi dichiarato una vera e propria "porcata", dagli stessi che allora lo votarono, prevede l'edificabilità e quindi la cementificazione selvaggia di tutto il territorio a sud della nostra città come la costa della Pillirina (isola), il tratto tra Ognina e Fontane Bianche e tutte quelle ormai rarissime zone, ancora inviolate dal cemento che sono parte integrante del nostro patrimonio paesaggistico che insieme a quello culturale e architettonico rappresentano la vera attrattiva per un turismo destagionalizzato che contribuisca all'economia e alla vita della città in tutti i periodi dell'anno e non solo nei due mesi di luglio e agosto.
Amici, siamo ormai alle strette, e tutti gli sforzi delle diverse associazioni come Natura Sicula, Grillini Aretusei e Davide Contro Golia che da anni si battono per difendere ciò che rappresenta la vera ricchezza di Siracusa, potrebbero essere inutili se non si apporteranno delle varianti immediate al PRG, ponendo delle regole chiare e precise che garantiscano la salvaguardia del nostro territorio già in passato massacrato dall'abusivismo e dalla speculazione edilizia.

NON FACCIAMOCI INGANNARE, DIFENDIAMO LA NOSTRA TERRA, LA NOSTRA STORIA E LA NOSTRA CULTURA!!!

lunedì 1 marzo 2010

Al Foro Vittorio Emanuele l’Arte contro i Cassoni di Cemento: Attacco alla Diligenza a Siracusa

Al Foro Vittorio Emanuele l’Arte contro i Cassoni di Cemento: Attacco alla Diligenza a Siracusa