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domenica 14 febbraio 2010

GIU' LE MANI DALLA NOSTRA "ACQUA"


NO ALL’ACQUA PRIVATA E AI RINCARI DELLE TARIFFE
SI AL DIRITTO ALL’ACQUA PER TUTTI COME BENE PUBBLICO

L’acqua è un bene comune vitale e con elevata influenza sociale, quindi da sottrarre a logiche di mercato ed alle possibili infiltrazioni affaristico mafiose.
Bisogna rivendicare il diritto per tutti all’acqua, ad un prezzo equo, con servizi efficienti e interventi urgenti contro l’emergenza idrica come quella di Agrigento e Gela dove è proprio il privato a gestire gli acquedotti.
Sarebbe da scongiurare e sospendere qualsiasi accordo tra società private e pubbliche per la gestione di un bene così prezioso. Spesso questi sono il frutto di concordati, che portano a consegnare le nostre sorgenti e acquedotti nelle mani di società private, aventi  il  solo  scopo  di guadagnare  il  massimo  possibile aumentando le tariffe, senza offrire alcuna garanzia sul servizio realmente offerto. 
Di fatti la neo costituita SAI8, a soli due anni dall’inizio del mandato, è già in debito con il comune di due milioni e settecentomila euro, frutto del mancato pagamento del canone di concessione, ed ha avuto pure la faccia tosta di richiedere una rateizzazione del debito...( è come se uno di noi decidesse di pagare la bolletta dell’acqua del 2008 nel 2010 e ne chiedesse pure la rateizzazione…sssssse..non te la tagliano mica l’acqua..no..no!!!)..............continua a leggere l'articolo cliccando  su ulteriroi informazioni

Secondo l’art.19 della Convenzione di gestione, il mancato pagamento di due annualità darebbe al comune e quindi alla ATO8, la facoltà di risolvere immediatamente il contratto con SAI8.
A questo si deve aggiungere la mancata attivazione della fideiussione (obbligatoria secondo lo stesso contratto) di quattordici milioni di euro che doveva essere attivata entro 4 mesi dalla data di firma dello stesso (8/02/2008).
Se stanno così le cose…cosa stiamo aspettando a mandarli a casa e soprattutto, chi ci garantisce che le bollette che paghiamo ora, non vengano intascate da questi signori i quali da un momento all’altro potrebbero dichiarare fallimento (visto che sono già in difficoltà economica) lasciandoci oltre al danno anche la beffa?
E soprattutto ci si chiede…come fà, una società che si è gettata in un giro di affari da 67 milioni di euro (cifra prevista dalla Unione Europea per la sola provincia di Siracusa) e che incassa tutte le nostre più che salate bollette, a dichiarare di essere in difficoltà economica, senza che abbia speso un euro per migliorare il servizio e l'acquedotto?

Ma una soluzione è possibile!!!
E' un fronte che si rafforza di giorno  in  giorno  quello  contro  la  gestione privata dell’acqua e in tanti comuni d’Italia oltre che siciliani i cittadini, insieme ai loro rappresentanti, si sono o si stanno muovendo per restituire la gestione dell’acqua al pubblico e quindi a noi cittadini, sottraendola ai soliti quattro speculatori di turno.

A Torino l'acqua rimane pubblica grazie a una delibera di iniziativa popolare approvata in Consiglio Comunale. La delibera è stata sottoscritta da 12.000 cittadini su iniziativa del Comitato Acqua Pubblica e ha avuto parere favorevole delle 10 circoscrizioni torinesi. E' stato inserito nello Statuto del Comune il testo: "In osservanza della legge, la proprietà delle infrastrutture e delle reti del servizio idrico integrato è pubblica e inalienabile. La Città si impegna per garantire che la gestione del servizio idrico integrato sia effettuata esclusivamente mediante soggetti interamente pubblici". Il Governo delle privatizzazioni è stato sconfitto. Chiamparino in tutto questo non c'entra, anzi. L'approvazione è stata ardua: due votazioni, ma ne sarebbe stata sufficiente una se nella prima avessero detto sì i due terzi dei consiglieri. Mancavano tre voti, uno era del sindaco Chiamparino. Loro non si arrenderanno mai. Noi neppure.

PRENDIAMO ESEMPIO DA LORO E NON LASCIAMO CHE LA POLITICA DECIDA PER NOI!!!

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