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sabato 22 maggio 2010

MENTRE A ROMA SI DISCUTE, SAGUNTO BRUCIA!!! Si ponga fine alla stagione del cemento che da 50 anni deturpa la nostra città e lo si faccia in fretta.


Ieri mattina presso i locali del Comune di Siracusa, si è svolta una manifestazione di protesta volta a sensibilizzare tutti i componenti della Commissione Urbanistica che in questa settimana dovranno decidere sulle proposte di variante al PRG da portare successivamente al vaglio del consiglio comunale, sulla delicatezza della questione da loro trattata che può decidere irrimediabilmente le sorti della nostra città, dal punto di vista, economico, turistico e paesaggistico.
I manifestanti, appartenenti al Centro studi Davide contro Golia e ai Grilli Aretusei – accompagnati da Maria Rita Sgarlata, delegata della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra per le catacombe di Siracusa – hanno indossato magliette riportanti una foto della più bella costa di Siracusa, la Pillirina, e la scritta ‘mentre a Roma si discute, Sagunto brucia’ (ovvero quella traduzione di Tito Livio che diede il cardinal Pappalardo ai funerali di Dalla Chiesa).
A tutti i componenti sono stati consegnati dei sacchetti di terra Siracusana e dei fiori simbolicamente raccolti alla Pillirina – lì dove dovrebbe nascere a breve un gigantesco villaggio turistico; tutto ciò a significare quel bene e quella risorsa che è la terra di cui siamo tutti figli e che a Siracusa tende sempre di più a scomparire, ad essere venduta e sopraffatta dal cemento.
Ne è nata una bella e puntuale discussione con i componenti presenti che a conclusione hanno affermato di voler consegnare entro fine mese il documento di sintesi al Consiglio comunale, dove a loro volta i partiti e i consiglieri comunali si assumeranno al momento del voto le proprie responsabilità.
Una nota negativa all’interno di un interessante dialogo: alcuni componenti della commissione urbanistica hanno sostenuto la necessità di un gioco al ribasso, essendo difficile cambiare le cose. Un esempio terrificante tra i tanti: alla Pillirina si potrebbero costruire palazzi in altezza per risparmiare spazio in ampiezza.
Una altra nota triste è stata la dichiarazione di Salvo Sorbello presidente della commissione urbanistica. Questi ha dichiarato l’impossibilità di procedere nei lavori data l’indisponibilità di un tecnico atto ad elaborare la delibera di variante. Secondo Sorbello un tecnico come l’Architetto Navarra dovrebbe tralasciare i suoi impegni e dedicarsi per una settimana intera alla redazione del progetto di variante, cosa a suo avviso impossibile. Secondo noi data la portata dell’argomento trattato meriterebbe anche più di una settimana dato che i danni conseguenti ad una errata gestione della situazione sarebbero eterni.
A questo punto, se in commissione si dice che entro fine mese verranno approvate le attesissime proposte di variante ci si chiede perché Sorbello ha sollevato questo problema solo ora e come pensa di risolverlo.
Infine abbiamo anche voluto sottolineare davanti alla commissione urbanistica che noi non siamo ambientalisti estremisti, ma vogliamo solo che vengano posti dei limiti seri alla espansione incontrollata del cemento e delle costruzioni edilizie, siano esse centri commerciali, cooperative o villaggi turistici e che tali limiti vengano rispettati.
Un piano regolatore normale avrebbe dovuto prevedere delle zone paesaggisticamente rilevanti ed evitare che in queste si possa costruire. Il piano regolatore di Siracusa, invece ha previsto cemento in cubature spropositate proprio nelle zone più belle come la Pillirina e l’Epipoli. Crediamo seriamente che i membri della Amministrazione cha ha fatto questo assurdo piano regolatore dovrebbero oggi camminare con un sacco in testa per la vergogna.
Intanto si continua a discutere ma il nostro interrogativo rimane sempre lo stesso, per fine mese avremo o no questo documento?

1 commento:

  1. Se è vero...Chiediamo formalmente che l'architetto Navarra si dedichi ai lavori sudetti. Chiediamo che altrimenti slittini i termini. E poi chiediamo che si chiariscano le responsabilità di chi concesse queste aree per la speculazione edilizia. Maria Vernali

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